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Le Porte della Città

L'impronta dei Romani sulla città di Osimo

Alle estremità del Cardo e del Decumano

Se avessimo modo di sorvolare la collina dall’alto, noteremmo come il conglomerato urbano abbia assunto nel tempo la forma di un “piede sinistro” che si protende con la punta verso il mare. Seguendo con lo sguardo le vie principali e i vicoli, apparirà evidente la pianta ortogonale dell’antico castro romano con il cardo e il decumano (attuale Corso Mazzini) alle cui estremità si trovavano le porte della città.

PORTA MUSONE – Porta romana a sud dell’antica cerchia muraria, per la quale entrava in città la Via Nuceria che proseguiva poi per Ancona. Di originale rimane il piedritto di sinistra, mentre il resto è medievale. Notevole è la casa di guardia dietro il muro di difesa. Fu detta nel Medioevo porta Caldarara per la presenza dei calderai che lavoravano nei pressi. Situata nel quartiere di Borgo Guarnieri, anticamente detto Filello, ospita un’immagine della Madonna col Bambino Gesù di Elmo Cappannari.

PORTA SAN GIACOMO – Detta anche Porta Borgo, era la porta romana sul tratto settentrionale delle mura, da dove usciva la via per Ancona. Tra il 1487 e il 1488 vi venne costruita la porta attuale. Oggi resta ancora l’arco quattrocentesco con l’iscrizione Vetus Auximum sui cunei bugnati.

PORTA VACCARO – E’ la porta orientale della città, detta anche Porta dei Tre Archi dal 1937, quando fu ampliata con le due arcate laterali minori. Lo stemma che campeggia sopra l’arco principale è quello cittadino. Salendo in cima alla porta si apre agli occhi del visitatore una splendida vista sulla campagna che scende dolcemente verso il mare Adriatico tra il Conero e la collina di Castelfidardo.

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